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Storie » Il senso della vita |
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Pubblicato Giovedì 7 Maggio 2009 da willycuba |
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.....e' difficile .....molto difficile spiegare .....il senso della vita......... magari ognuno ha una sua personalissima interpretazione, a seconda di come crede......come sente.....
Pero' ogni tanto ti viene da pensare, a seconda del momento che stai vivendo.......a volte non sai dare una risposta ad un perche'.........quindi pensi.......pensi.......ripensi...........non e' male come esercizio........allora a me, adesso, e' venuta in mente questa storia, me la sono riletta e ho subito pensato di leggerla anche a voi, cosi'..........magari stando la sera in spiaggia..........attorno al fuoco......poi dopo che ve l'ho letta , in silenzio alziamo gli occhi in cielo e guardiamo le stelle...........e pensiamo......in silenzio .......tutti insieme.
Durante il Medioevo, un pellegrino aveva fatto voto di raggiungere un lontano santuario, come si usava a quei tempi. Dopo alcuni giorni di cammino, si trovò a passare per una stradina che si inerpicava per il fianco desolato di una collina brulla e bruciata dal sole. Sul sentiero spalancavano la bocca grigia tante cave di pietra. Qua e là degli uomini, seduti per terra, scalpellavano grossi frammenti di roccia per ricavare degli squadrati blocchi di pietra da costruzione. Il pellegrino si avvicinò al primo degli uomini. Lo guardò con compassione. Polvere e sudore lo rendevano irriconoscibile, negli occhi feriti dalla polvere di pietra si leggeva una fatica terribile. Il suo braccio sembrava una cosa unica con il pesante martello che continuava a sollevare ed abbattere ritmicamente. 'Che cosa fai?', chiese il pellegrino. 'Non lo vedi?' rispose l'uomo, sgarbato, senza neanche sollevare il capo. 'Mi sto ammazzando di fatica'. Il pellegrino non disse nulla e riprese il cammino. S'imbattè presto in un secondo spaccapiertre. Era altrettanto stanco, ferito, impolverato. 'Che cosa fai?', chiese anche lui, il pellegrino. 'Non lo vedi?' Lavoro da mattino a sera per mantenere mia moglie e i miei bambini', rispose l'uomo. In silenzio, il pellegrino riprese a camminare. Giunse quasi in cima alla collina. Là c'era un terzo spaccapietre. Era mortalmente affaticato, come gli altri. Aveva anche lui una crosta di polvere e sudore sul volto, ma gli occhi feriti dalle schegge di pietra avevano una strana serenità. 'Cosa fai?', chiese il pellegrino. 'Non lo vedi?', rispose l'uomo, sorridendo con fierezza. 'Sto costruendo una cattedrale'. E con il braccio indicò la valle dove si stava innalzando una grande costruzione, ricca di colonne, di archi e di ardite guglie di pietra grigia, puntate verso il cielo.
I tre spaccapietre rappresentano il simbolo dell'attenzione che si deve avere per il senso delle azioni che si compiono nella propria vita. I tre spaccapietre fanno l'identico lavoro. Ma c'è una bella differenza tra 'ammazzarsi di lavoro' e 'costruire una cattedrale'.
E' il perché lo fanno che li cambia profondamente. Si può vivere la vita senza un perché. (subisco la vita) Si può vivere una vita con qualche perché. (mi aiuta a sopravvivere) Si può vivere la vita sapendo il perché la vivo. (vivo la vita da protagonista)
Solo nel terzo caso si vivono gli eventi della vita con consapevolezza traendone gli insegnamenti in essi contenuti.
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